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Two is megl che uan … storia di due Ondine alla Maratona di New York!
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- Scritto da Giovanna&Simona
Un’alba chiara e luminosa colora lo Hudson, lo skyline si staglia all’orizzonte, i grattacieli moltiplicano sui vetri e nell’acciaio i raggi del primo sole, facendoci sperare in una giornata limpida e serena.
Una giornata che stavamo aspettando da mesi, la domenica di cui abbiamo parlato incessantemente da quando abbiamo deciso di viverla, la data da raggiungere macinando chilometri e asciugando sudore: today is the day, il traghetto ci aspetta per portarci verso Staten Island, verso la partenza della New York City Marathon!
Ci imbarchiamo (io e Simona Pelosi!) con i nostri compagni di avventura, solo alcuni, sappiamo già che a vivere questa esperienza saremo migliaia, ognuno con la sua storia, ognuno da un angolo del mondo diverso.
Rifletto su quanto le nostre vite, di tutti noi, negli ultimi mesi siano state simili, organizzate per ruotare intorno ad un unico obiettivo, centrate su ogni allenamento, indirizzate verso la meta.
Intanto salutiamo la Statua della Libertà, ci guardiamo intorno, iniziamo a realizzare ciò che stiamo per vivere.
In un attimo siamo a Staten Island, dove i primi volontari ci danno un calorosissimo benvenuto, il primo assaggio dell’ospitalità e della gioia che saranno la costante di questa nostra avventura.
Ci spostiamo verso l’immenso prato di Fort Wadsworth in cui si attende di essere indirizzati verso Wave e Corral di partenza.
Un turbinio di colori, di facce, di suoni ci avvolge.
Vestite a strati male assortiti, imbottite in un mood cipolla che caratterizza ogni partecipante, ci guardiamo intorno incredule e divertite.
Decidiamo di accamparci su un prato, per godere del sole luminoso e tiepido che qualche divinità della corsa ci ha voluto regalare.
Finché un aroma irresistibile ci costringe ad alzarci e ad affrontare i gentilissimi indigeni per cimentarci in un improbabile esercizio linguistico:
“Sorry, noio volevam savuar l’indirizz of the stand with the coffee!”
E questo popolo meraviglioso capisce e sorridendo ci indica i bidoni di american coffee distribuiti per il conforto dei maratoneti...
Così riscaldate e rinfrancate, io e Peppino...
Ops...
Io e la Simo ci avviciniamo al cancello della partenza, discutendo sugli ultimi dettagli di stile anziché sulle strategie di gara.
Naturalmente, tra un selfie e una aggiustatina ai capelli, siamo in ritardo e i volontari vengono a chiamarci, è il nostro momento di partire!
Il Verrazzano-Narrows Bridge è davanti a noi, il fiume colorato di gente si snoda in tutte le direzioni.
Il cannone esplode il colpo che dà il via alla gara, nell’aria le note di “New York New York”, coriandoli colorati piovono da un cielo azzurrissimo, si parte!
Memori del consiglio e dell’esperienza del nostro Esimo Avvocato Guido, cerchiamo di partire ad un ritmo leggermente superiore ai 3’10”/km, perché le prime due miglia e mezzo si sa, sono durissime e spezzano le gambe e poi le paghi sulla distanza...
Decidiamo, da fini strateghe, di assestarci sul doppio di quel passo, così, giusto per stare tranquille… ci godiamo l’aria salmastra, pulita, il rumore dei passi, la città sotto di noi, l’incredulità per essere davvero lì, i pensieri iniziano a vagare, i muscoli si scaldano, la mente si distrae, è tutto calmo...
Fino al boato della festa che ci esplode improvvisamente intorno: siamo a Brooklyn!
Migliaia di persone ai bordi della strada, festanti, urlanti, con trombette, cartelli, manine di bimbi tese per battere il cinque, un delirio di musica live, balli, tamburi battenti ci accompagnano fino al traguardo della mezza maratona, sul ponte che collega Brooklyn col Queens, siamo brave, siamo fighe, le gambe vanno, una leggera discesa ci infonde ottimismo e ci libera da un po’ di tensione, un pensiero ignorante mi passa per la testa
“Tutto qui il ponte verso il Queens? E questo sarebbe il famigerato Queensboro?!? Anvedi quanto siamo top, attraversato senza fare una piega!”
Finché, dopo pochissimi km tra i palazzi scintillanti, realizzo e sbianco: eccolo, il Queensboro Bridge.
Vojo morì.
E continuerò a esprimere tale pio desiderio per tutta la lunghezza di questo rumoroso mostro metallico, cercando di raggiungere quel rombo che sento in lontananza, un boato che scoprirò essere generato da un tifo sempre più incredibile, tutta la gente di Manhattan sembra concentrata lì...
Recuperiamo le forze, ci fermiamo a quasi tutti i ristori, salutiamo tutti i nostri fans, ciucciamo maltodestrine e corriamo, viviamo il Bronx, passiamo illese il Muro dei 30, tocchiamo Harlem, i palazzi scorrono, la strada si snoda, la testa vola.
Senza accorgercene entriamo nella Fifth Avenue e proseguiamo in direzione sud, incredibilmente già verso Central Park.
Ed è incredibile anche realizzare che siamo al quarantesimo chilometro, la strada è una bolgia in festa e le urla ci trascinano verso la fine.
Non stiamo più correndo per nostra volontà, in pratica da questo punto ormai è il pubblico che ci fa volare verso l’arrivo, chiamandoci per nome, incitandoci.
È quasi finita, manca poco meno di un quinto di miglio, stiamo per tagliare il traguardo della quarantanovesima edizione della New York City Marathon ed ai nostri lati c’è un tifo da stadio che ci sospinge verso l’arco blu, lo attraversiamo come in un sogno.
Ci godiamo il tifo, lo condividiamo insieme a tutte queste persone che non conosciamo, ci abbracciamo, sorridiamo a tutte quelle facce felici intorno a noi, ci abbracciamo ancora, siamo di nuovo Maratonete, questa volta Finishers della New York City Marathon, l’evento sportivo più partecipato del mondo e domattina il nostro nome sarà stampato sulla carta del New York Times.
Incredibile!
Ci inchiniamo per farci mettere la medaglia al collo, la stringiamo estasiate, con orgoglio la dedichiamo prima a noi due, poi a tutte le persone che ci hanno accompagnato, condividendo un allenamento con noi, un messaggio, un consiglio, un pensiero.
È freddo, nonostante il poncho con cui ci avvolgono, e dobbiamo camminare parecchio prima di poter uscire da Central Park.
Ovunque è un tripudio di mantelli blu con dentro un Maratoneta, ed oggi, a New York, quando passa un Maratoneta tutti - TUTTI - gli fanno i complimenti.
È bellissimo.
Sarà così anche domani, così trascorriamo il lunedì camminando tronfie per la città mostrando a tutti - TUTTI - il nostro trofeo, giusto per accertarci che, se in tutto il modo emerso ci fosse stato qualcuno all’oscuro della nostra impresa, in questo modo possa averne consapevolezza:
“Yes, we did, we run the NYCM!”
“Great, congratulations! Where do you live?”
“Che ha detto?”...
“Ha detto se vuoi due olive!”...
Mi sa che per la prossima maratona però studio prima la lingua!
Giovanna&Simona
Estate Correndo…Circuito Podistico dell’Altomilanese
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E otto! Si chiude con un'altra seratona l'edizione 2019 del Circuito nobilitata dalla presenza di atleti di livello nazionale come Ahmed El Mazoury e Mustafà Belghiti in campo maschile e Claudia Gelsomino in quello femminile.
225 i classificati nella gara FIDAL, 545 i non competitivi della marcia FIASP, dati che confermano quanto già visto nelle settimane precedenti.
Stefano Casagrande, oggi quarto di tappa, preceduto dal campione uscente Fabio De Angeli, scrive il suo nome nell'albo d'oro della manifestazione, precedendo nella classifica generale Nathan Baronchelli e Mirko Dolci.
Tra le donne Lorena Lago si riprende definitivamente il primato, giungendo seconda di tappa alle spalle della Gelsomino, ma precedendo nella generale Nadia Guffanti e Federica Cozzi.
I gruppi più numerosi presenti e premiati da Sergio Grittini, consigliere del Comune di Corbetta con delega allo sport, sono stati AVIS Corbetta, La Tigre di Carpenzago e Tapasione Running Team di Robecco.
Tantissimi i premi di categoria che hanno visto salire sul podio giovani ventenni e giovanili settantenni, uniti dalla stessa grande passione per la corsa.
Gremito il parterre attorno alla piscina scoperta del Centro Ondaverde dove si è ballato e fatto il bagno fino a tarda serata.
Lo staff del Circuito ringrazia tutti i partecipanti e i collaboratori che anche quest'anno hanno dato fiducia a questa formula.
Arrivederci al 2020!
CaSOVAT 2019 - 9a Prova - Meeting in Pista
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RISULTATI:
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GRAZIE A TUTTI
Festa Finale a Cesano Maderno, l'Entusiasmo del Popolo della Corsa Campestre
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Venerdì 15 Marzo 2019
Cesano Maderno andata e ritorno, dal 13 gennaio al 15 marzo. In mezzo, la storia delle sei tappe dell'8° Cross per Tutti, che ieri sera sul palco del Cineteatro Excelsior ha celebrato i suoi campioni. Tanta voglia di festeggiare da parte dei tanti i presenti, ancora una volta capaci di fare il tutto esaurito in sala. Sul palco, a rendere tutto più speciale, il campionissimo Gennaro Di Napoli, il due volte campione del mondo indoor e ancora primatista italiano dei 1500 metri.
In apertura di serata, la sfilata delle sei società organizzatrici del circuito: Atletica Cesano Maderno, PAR Canegrate, Marathon Club Seveso, Team Brianza Lissone, Atletica Cinisello ed Euroatletica 2002. Per loro gli applausi per i numeri da record raggiunti in questa edizione. Il primato della gara più partecipata, i 2011 della prova di Paderno Dugnano, oppure i 10781 atleti-gara che si sono avvicendati nelle sei prove. Ma anche la nuova media record di 1797 atleti, in rappresentanza di 200 società per un totale di 3656 atleti singoli. Cifre da capogiro, inavvicinabili dagli altri circuiti di corsa campestre, che hanno conquistato anche il plauso e la stima dei rappresentati della Federazione: il presidente regionale Gianni Mauri e quello provinciale Paolo Galimberti.
Applausi e ovazioni per Genny Di Napoli, il campione della serata. Il primatista italiano dei 1500 e 3000 metri ha avuto parole di incoraggiamento per i giovani crossisti, ricordando i suoi tanti successi e facendo anche un bilancio di cosa significhi il "dopo atletica". "La corsa campestre è come la vita, piena di tanti bassi e di pochi alti. Proprio per questo serve l'atletica, perché l'importante è diventare grandi dopo questo percorso".
Per gli sponsor della manifestazione sono intervenuti Michele Cecotti di Affari&Sport e la dottoressa Roberta Alfieri di Gelsia.
Le classifiche di società hanno visto nuovamente il doppio successo dell'Euroatletica 2002 di Paderno Dugnano, ancora vincente nel campionato Giovanile e in quello Master. Nome nuovo invece tra gli Assoluti, dove il CUS Pro Patria Milano ha scalzato i 3 volte campioni del Team-A Lombardia. Il nuovissimo "Premio Gelsia Futuro" era invece riservato alla speciale classifica che assommava il numero di atleti messi in campo dalle società in ogni categoria. Successo ancora per l'Euroatletica 2002 davanti all'Azzurra Garbagnate e alla Polisportiva Team Brianza Lissone.
I campioni 2019:
Senior: Luca Civati (Team-A Lombardia) - Rocio Bermejo Blaya (Friesian Team)
Promesse: Davide Dolente (US Milanese) - Giorgia Mattioli (US Milanese)
Junior: Luca Sironi (Team-A Lombardia) - Sara Gandolfi (Atletica Gisa)
Allievi/e: Marco Zanzottera (US Sangiorgese) - Sara Gandolfi (Atletica Gisa)
Cadetti/e: Federico Luigi Incontri (Polisportiva Novate) - Emma Gatti (Atletica Gessate)
Ragazzi/e 2006: Mattia De Rocchi (Atletica Muggiò) - Sofia Sidenius (Atleticrals2-Teatro alla Scala)
Ragazzi/e 2007: Alessandro Zanghi (Euroatletica 2002) - Giorgia Franzolini (Euroatletica 2002)
Master
S35: Gabriele Fusè (Ondaverde) - Claudia Carminati (Atl. Lambro)
S40: Luca Torelli (Ondaverde) - Stefania Sandri (Atl. Virtus Senago)
S45: Antonio Basilico (Friesian Team) - Valentina Pelosi (Euroatletica 2002)
S50: Gian Luca Urbani (Ondaverde) - Roberta Ghezzi (PBM Bovisio Masciago)
S55: Paolo Donati (Ondaverde) - Giusy Verga (Euroatletica 2002)
S60: Pasquale Razionale (PAR Canegrate) - Lorella Fumagalli (Road Runners Club Milano)
S65: Valter Mariani (PBM Bovisio) - Wilma Dedè (Gruppo Podistico Melzo)
S70: Rudy Bassani (Atletica Virtus Senago)
S75: Aldo Borghesi (Road Runners Club Milano)
S80: Remo Andreolli (Atletica Cinisello)
ONDAVERDE ATHLETIC TEAM 2^ SOCIETA' CLASSIFICATA